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CALCIO E FINANZA, L'ANALISI DI SCENARIO
Il binomio tra calcio e business è esploso in Europa negli '90, con le risorse economiche provenienti dalle pay tv che da decenni rappresentano la prima fonte di ricavi per molte società calcistiche dei massimi campionati europei. Oltre ai soldi garantiti dai diritti televisivi, i club possono contare sugli incassi da sponsorizzazioni e attività commerciali, da stadio, risultati sportivi e plusvalenze da calciomercato.
Dall'Annual Review of Football Finance 2019 targato Deloitte si evince che il calcio europeo ha generato ricavi per 28,4 miliardi di euro nella stagione 2017/18. Per anni Italia, Inghilterra, Francia, Germania e Spagna sono state le mete più ambite di calciatori e agenti, a caccia di ingaggi milionari. I capitali provenienti da potenze economiche come gli Stati Uniti, Cina ed Emirati Arabi hanno fatto la fortuna dei club e dei campioni europei e sudamericani.
La geografia dell'industria calcistica, però, ora non comprende solo le "BIG 5" del vecchio continente. In diverse nazioni sono stati effettuati investimenti in strutture e capitale umano, per fare del calcio il simbolo di uno sviluppo economico e sociale. La Russia ha ospitato i Mondiali del 2018, mentre nel 2022 la Coppa del Mondo si è svolta in Qatar. Dunque, il potere mediatico del calcio ha iniziato a far gola ai governi centrali di Paesi che ora puntano anche sullo sport per imporsi a livello mondiale.
I NUMERI DEL CONNUBIO TRA CALCIO E FINANZA IN ITALIA
La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha compiuto 125 anni nel 2023. Secondo i dati pubblicati dalla FIGC sul rapporto annuale "ReportCalcio", il fatturato dei club della Serie A è passato da 650 milioni a 2,21 miliardi di euro nel ventennio 1997-2017. Il giro d'affari del massimo campionato calcistico italiano ha superato quota 2,5 miliardi a partire dal 2018/2019. Nel 2021 il valore della produzione del calcio professionistico in Italia si è attestato a quota 3,46 miliardi (2,996 miliardi solo in Serie A). Dall'ultimo censimento, datato 2022, si evince che il numero delle società calcistiche italiane ammonta a 11.861, mentre i tesserati sono 1.112.343 (con 850.054 calciatori).
CALCIO E BUSINESS, LA SFIDA DELLA SOSTENIBILITÀ
Per il futuro a destare preoccupazione tra gli analisti di calcio e finanza è l'impatto economico dell'emergenza sanitaria da Coronavirus. Il movimento calcistico internazionale è stato messo a dura prova nel 2020 dalla crisi economica legata alla pandemia di Covid-19. Secondo gli analisti di KPMG, il prolungarsi della sospensione dei campionati a causa del Coronavirus, ha causato ingenti perdite al calcio europeo. Nelle prime due stagioni con impatto COVID-19 (2019-2020 e 2020-2021), a livello aggregato gli oltre 700 club partecipanti alle 55 Top Division europee hanno perso circa 7 miliardi di euro in termini di minori ricavi. I club hanno sofferto per la crisi di liquidità, a causa delle mancate entrate da attività di broadcasting, area commerciale e matchday. I vertici del sistema calcio e sportivo in generale si stanno concentrando sull'attuazione di strategie volte a difendere il futuro del calcio e delle altre organizzazioni sportive, che a livello finanziario richiedono la messa in campo di azioni che ne garantiscano la sostenibilità. Nel 2021 il fatturato dello sport business mondiale ha fatto registrare un effetto rimbalzo del 13,5%, attestandosi a quota 440,8 miliardi. Una significativa crescita è prevista per il futuro: +8% di incremento medio annuo fino al 2025 (a 599,9 miliardi), mentre entro il 2030 si stima una ulteriore crescita del +37,7% (a 826 miliardi).
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