Lo scatto di Tadej Pogacar a 100 chilometri dall’arrivo scompagina i piani del gruppo e coglie di sorpresa tutti. Quando belgi e olandesi si rendono conto che lo sloveno fa sul serio è ormai troppo tardi. Tutte le nazionali tentano di chiudere il buco, aumentando vertiginosamente il ritmo. L’unico effetto è quello di selezionare il gruppo dei fuggitivi con il passare del tempo. Da parte sua lo sloveno realizza l’impresa, utilizzando per qualche chilometro compagni di squadra occasionali e poi da solo. Viaggia sempre con una quarantina di secondi di vantaggio sugli inseguitori, sufficienti a godersi una delle vittorie più belle della sua carriera.
Primo degli azzurri al traguardo, Giulio Ciccone, 25° a 6’36”: “Lo scatto di Pogacar ci ha sorpreso. Nessuno di noi pensava che avrebbe provato da così lontano. Con il suo scatto è saltato tutto. Il gruppo ha aumentato il ritmo e su questo percorso è stato veramente difficile.”
Daniele Bennati: “Sapevamo che sarebbe stato difficile e per questo ai ragazzi avevo chiesto di fare una gara dignitosa. Alcuni hanno provato: Cattaneo è entrato in una fuga che poteva essere importante, Bagioli ha seguito Pogacar in modo forse irragionevole, perché quando scatta lo sloveno nessuno al momento riesce a stargli dietro. Mi dispiace però nel complesso di non essere stati presenti nei momenti decisivi.”
Gli altri azzurri al traguardo: 43° Lorenzo Rota, 45° Edoardo Zambanini, 48° Diego Ulissi, 63° Mattia Cattaneo, 66° Filippo Zana, 69° Antonio Tiberi.