La posta dei lettori è la rubrica che il portale Economia e Sport dedica agli interventi degli affezionati che amano discutere di sport business.
Di seguito pubblicato l’intervento di Matteo Azzola, che articola il suo pensiero sul costo del calcio in tv, ragionando sul coinvolgimento dei tifosi.
Ho letto il vostro pezzo sulla campagna di sensibilizzazione lanciata dalla Lega Calcio di serie A per convincere i tifosi a non cadere nella tentazione di servirsi del pezzotto per vedere le partite di serie A in diretta. Purtroppo molti italiani hanno preso la cattiva abitudine di ricorrere a mezzi illegali per vedere le partite in diretta di Calcio,i prezzi degli abbonamenti ufficiali sono alti ma non credo che sia quello il problema principale per cui molti optano per il pezzotto,se fossero più bassi i pirati farebbero pagare di meno la loro offerta e quindi il problema resterebbe al suo posto. Perseguire penalmente il fenomeno non basta,i criminali trovano sempre il modo di aggirare le trappole messe in atto dalle forze dell’ordine per acciuffarli,dal mio punto di vista società di Calcio e pay-tv dovrebbero entrare in un’ottica propensa ad offrire al tifoso in opzione qualcosa di più che vedere solo delle partite di Calcio in diretta dietro il pagamento di un canone.Oggi il telespettatore-tifoso paga un canone ad una pay-tv per vedere delle partite di Calcio in diretta, quest’ultima versa poi alle società di Calcio una quota in denaro per ottenere questo privilegio di trasmettere gli incontri di pallone mentre avvengono in contemporanea sui campi da gioco.Mettiamo ora il caso che io tifoso juventino mi si proponga(in opzione,non sarà obbligatorio) questa forma di abbonamento mensile,il tuo canone mensile sarà cosi composto: una data cifra andrà alla pay-tv mentre ci sarà una quota di quattro o cinque ( a seconda delle partite ci Campionato comprese nel periodo mensile) euro che andrà alla tua squadra in questa maniera, alle vittorie andrà un euro, al pareggio esterno mezzo euro negli altri casi,sconfitte e pareggi interni, alla squadra non verrà corrisposto nulla e la cifra avanzata in questi casi servirà a pagare meno la quota spettante alla squadra nell’abbonamento successivo.Questi soldi in più che la tua squadra del cuore incasserà grazie a questa formula di abbonamento non andranno direttamente nelle casse della società calcistica ma verranno trattenuti dal broadcaster televisivo il quale li destinerà alla società calcistica solo per finanziare operazioni di Calciomercato ma solo nel caso che al termine della stagione un trofeo ufficiale finisca in bacheca(anche la tanto vituperata Coppa Italia entra nel conto) in caso contrario queste somme di denaro raccolte con questa forma di abbonamento finiranno restituite agli abbonati sotto la forma di una lotteria per estrazione. .Oggi il tifoso paga per vedere le partite allo stadio o in televisione, si compra la maglietta ufficiale o altri gadget, la società di Calcio incassa questi denari e ne fa ciò che vuole,avere la possibilità di indirizzare dei proventi economici solo verso la voce di spesa che i tifosi che più gradiscono,ovvero spendere per comprare giocatori potrebbe essere un richiamo appetitoso per preferire un abbonamento ufficiale a quello illegale del pezzotto,se il servizio offerto è solo quello di vedere delle partite di Calcio in diretta risulta evidente che sarò tentato di pagare il meno possibile questo genere di servizio se la situazione lo consente, se invece mi si offre dell’altro che i pirati non possono pareggiare diventa più difficile sentire il richiamo delle loro sirene.Ci sono squadre che hanno milioni di tifosi,e dunque hanno già tantissimi abbonati,se esistesse la formula di abbonamento alla pay-ty precedentemente illustrata per qualcuna i ricavi potrebbero risultare più interessanti dal punto di vista degli introiti televisivi in virtù del fatto che molti potrebbero lasciar perdere il pezzotto preferendo il canone d’abbonamento ufficiale.
MATTEO AZZOLA SARONNO (VA).
Articolo alla base della discussione
No al pezzotto dalla Lega Serie A con la campagna “STOPIRACY, la pirateria uccide il calcio”
In occasione della 1ª e 2ª Giornata della Serie A ENILIVE 2024/2025, la Lega Serie A promuove, per la quinta stagione, la propria campagna di sensibilizzazione contro la pirateria audiovisiva “#STOPIRACY – LA PIRATERIA UCCIDE IL CALCIO“.
Il problema non si limita al calcio e i numeri registrati nel nostro Paese nel 2023 sono impressionanti:
– 4 italiani su 10 (39%) hanno fruito in modo illecito, almeno una volta, di film, serie/fiction, programmi ed eventi sportivi live;
– 319 milioni gli atti di pirateria tra la popolazione adulta;
– 767 milioni di euro la stima del danno economico potenziale per le industrie dei contenuti audiovisivi;
– 11.200 la stima potenziale dei posti di lavoro a rischio a causa della pirateria audiovisiva;
– il 79% dei pirati è consapevole che la pirateria sia un reato;
– il 53% ritiene di NON creare danni rilevanti piratando;
– il 45% dei pirati entrati in contatto con i siti web oscurati si è convertito a fonti legali.
(Indagine FAPAV/Ipsos relativa al 2023)
Per contrastare lo streaming illegale di contenuti sportivi live e sensibilizzare l’utente finale sui rischi connessi, nel pre-gara di tutte le partite del prossimo Campionato sarà trasmesso sui maxischermi il video spot della campagna #STOPIRACY – LA PIRATERIA UCCIDE IL CALCIO, mentre in occasione degli incontri della 1ª e 2ª Giornata in televisione andrà in onda una clip dedicata all`iniziativa prima del fischio d`inizio.
“Per la quinta stagione consecutiva promuoveremo su tutti i campi la nostra campagna contro la pirateria audiovisiva, una piaga gestita dalla criminalità organizzata che ogni anno causa oltre 300milioni di euro di danni ai Club, al calcio italiano, agli operatori televisivi e a tutti coloro che lavorano nel settore. Ma non solo: i pirati derubano i loro stessi clienti di dati, foto, video e soprattutto uccidono le passioni, danneggiando il tifoso vero, quello che paga regolarmente un abbonamento per seguire la propria squadra del cuore – ha dichiarato l`Amministratore Delegato di Lega Serie A, Luigi De Siervo -. Stiamo combattendo una battaglia cruciale per l’esistenza del sistema calcio e dell’intero settore audiovisivo italiano, per questo abbiamo bisogno del supporto di tutti i veri appassionati, dei giornalisti e delle Autorità sportive, politiche e di garanzia per fermare un fenomeno che UCCIDE IL CALCIO. #STOPIRACY”.