Festival dell’Economia Trento, il ministro Abodi: “sport come arma per combattere ogni discriminazione”

Sul tema delle e discriminazioni si è fatta tanta strada ma c’è ancora molto da fare e lo sport e i suoi protagonisti devono fare la loro parte. Il ministro per lo sport e i giovani
non ha usato mezzi termini per definire la situazione attuale della nostra società in relazione allo sport. Nel panel “Sport, società e geopolitica: dialogo o esclusioni” si è analizzata la situazione italiana sociale con particolare focus sulle discriminazioni e come lo sport deve essere uno dei promotori del cambiamento.

Al Festival dell’Economia di Trento, ai molti giovani e studenti presenti, molto interessati e coinvolti attivamente nell’incontro, il ministro Andrea Abodi ha illustrato le tematiche che mostrano luci e ombre dello sport in Italia. Nonostante i molti atleti che primeggiano a livello internazionale, segno di una buona qualità dei tecnici e dei dirigenti, l’Italia è ai primi posti nei Paesi Ocse in termini di sedentarietà, più della metà delle scuole sono senza palestra, si svolgono soltanto 2 ore settimanali di educazione fisica o motoria negli istituti, nei primi tre anni scolastici delle scuole elementari l’attività motoria è affidata ai maestri e maestre invece che al personale qualificato, nel 2017 sono stati eliminati i giochi della gioventù (saranno reintrodotti dal prossimo anno scolastico) e l’80% degli impianti sportivi non è efficiente dal punto di vista energetico con tutte le conseguenze del caso. Una fotografia che spiega molto bene la mole di lavoro da svolgere per migliorare la pratica sportiva in Italia.

Anche perché lo sport gioca un ruolo importante nella nostra società. Il ministro ha riconosciuto come lo sport sia ancora un ambiente democratico in grado di riconoscere il merito, di includere e di rendere coesa la società, oltre a promuovere diversi principi. Tra questi l’eliminazione di ogni forma di discriminazione, anche se sul tema rimane molto il lavoro da fare per riconoscere il pieno rispetto alle persone indipendentemente dalla religione, territorio di appartenenza, colore della pelle e idee politiche. Anche lo sport deve attuare delle forme di contrasto affiancate da momenti di educazione per ridurre in maniera significativa ogni tipo di discriminazione. In questo giocano un ruolo importantissimo atleti, allenatori e dirigenti chiamati a dare un esempio positivo.