Una lectio magistralis del dottor Gianni Letta per presentare il primo Corso di Management Olimpico riservato ai Segretari Generali realizzato dall’Alta Scuola di Specializzazione Olimpica del CONI. Alla presenza del Presidente del CONI Giovanni Malagò e del Segretario Generale Carlo Mornati e con la Ministra dell’Università e della Ricerca, la Senatrice Anna Maria Bernini, in collegamento video, si è alzato così il sipario sulle attività formative del CONI programmate per il 2024 e affidate al Professor Angelo Maria Petroni, Direttore Scientifico dell’Alta Scuola di Specializzazione Olimpica.
Davanti allo sguardo dei Vice Presidenti del CONI Silvia Salis e Claudia Giordani, del Membro Onorario del CIO Franco Carraro, del Presidente dell’Associazione delle Federazioni degli Sport Olimpici Estivi Francesco Ricci Bitti, del Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, del Presidente del Collegio di Garanzia dello Sport Gabriela Palmieri Sandulli, del Presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione Paola Severino e dell’ex Rettore dell’Università Bocconi Gianmario Verona, la presentazione, svoltasi al Centro di Preparazione Olimpica ‘Giulio Onesti’ di Roma, è iniziata con i saluti istituzionali di Malagò e il messaggio del Presidente del CIO, Thomas Bach.
“Grazie a tutti, questo Corso è merito del Segretario Generale Carlo Mornati, della squadra, degli uffici. Ne siamo molto orgogliosi, io ho solo dato il mio avallo e un contributo di idee progettuale”, ha dichiarato Giovanni Malagò. “Questo Corso sfrutta la nostra possibilità che è unica, esclusiva, di utilizzare il marchio dei cinque cerchi. Solamente noi in Italia abbiamo questa opportunità”.
“Il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti, patrimonio del CONI, è il luogo migliore – ha proseguito il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano – Serviva un totem, una persona con grande curriculum come il Professor Petroni e serviva un Comitato di Garanti, persone che potessero dare massima credibilità al Corso. Ringrazio ancora una volta la sensibilità, l’affetto e le idee apportate da Gianni Letta. Poi c’è un Dream Team composto da tre donne: Gabriella Sandulli Palmieri, Paola Severino e Claudia Giordani. E ancora il Professor Gianmario Verona. Ho parlato con tanti atleti, mi hanno scritto manifestando grande entusiasmo, non vedono l’ora di iscriversi”.
“L’idea che lo sport sia universale e serva uno scopo più elevato per tutti gli esseri umani era centrale nel pensiero di Pierre de Coubertin – ha sottolineato Thomas Bach nel suo messaggio – Per lui, i Giochi Olimpici rappresentavano molto di più di un semplice evento sportivo, li vedeva come un modo per promuovere una maggiore comprensione tra tutte le nazioni ed i popoli del mondo. Voleva rendere il mondo un posto migliore attraverso lo sport e i suoi valori. Questa rimane la missione fondamentale del CIO”.
“Ecco perché – ha proseguito il Presidente del CIO – il lancio del corso di Management Olimpico della Scuola Olimpica di Alta Specializzazione Giulio Onesti rappresenta una pietra miliare per la comunità olimpica in Italia, guidata dal CONI. Questo programma illustra quindi l’impegno del CONI a diffondere i valori olimpici in tutta la società italiana in un modo eccellente. I miei ringraziamenti e la mia gratitudine vanno a tutti al CONI, sotto la grande leadership del suo Presidente Giovanni Malagò. Il corso di Management Olimpico sarà anche un importante contributo del Coni per garantire il grande successo dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026 per l’Italia e per l’intero Movimento Olimpico”, ha concluso Bach.
Grande apprezzamento per il Corso è arrivato anche dalla Ministra dell’Università e della Ricerca, la Senatrice Anna Maria Bernini. “Il Presidente Malagò è un grande leader e questa è una grande iniziativa. Il Management Olimpico non è solo il presente, ma soprattutto il futuro dello sport. Perché non si vince solo con la capacità e con l’entusiasmo – ha osservato la Senatrice Bernini in collegamento – ma anche con la ricerca, la scienza, la tecnica, l’alta formazione, con tutto quanto è nelle corde del CONI. Conosco bene tutti i componenti del Comitato dei Garanti, il Dream Team come è stato chiamato dal Presidente Malagò: saranno Garanti di grande professionalità”.
“Noi non siamo minimamente in competizione, al contrario ci sentiamo supportati da iniziative come questa e garantiamo la massima disponibilità – ha assicurato la Senatrice Bernini – Con il Presidente Giovanni Malagò e il ministro Andrea Abodi vogliamo rendere ancor più stretto il rapporto tra università e sport. Chiunque frequenti un percorso di studi e manifesti un talento sportivo deve essere supportato. Parlo della doppia carriera: è fondamentale coordinare e coordinarsi, gli atleti devono essere supportati, aiutati, perché chi vince non lo fa mai da solo, ma con tutta la squadra. Sono sicura che con questa Scuola si riuscirà a creare una commistione di conoscenze e competenze”.
Ha inviato un messaggio anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara: “Esprimo tutto il mio apprezzamento per il grande lavoro e l’impegno profuso nell’istituzione dell’Alta Scuola di Specializzazione. Promuovere lo sviluppo di figure professionali, in particolare manageriali, in grado di interpretare l’ecosistema dello Sport nel nostro Paese curando al contempo i rapporti con le realtà aziendali è un obiettivo tanto necessario quanto lungimirante”.
Poi è stato il Segretario Carlo Mornati a illustrare il progetto della Formazione Olimpica. “Con l’Alta Scuola di Specializzazione ci inseriamo nella continuità della formazione, da sempre propria del CONI. Il nostro obiettivo, in linea con quanto previsto nel nostro Statuto, è rappresentato dalla tipizzazione della formazione. Vogliamo ricalcare il percorso della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione: non siamo in antitesi o in concorrenza rispetto al mondo accademico, siamo una scuola professionale, lavoreremo all’interno delle nostre prerogative”.
“Oggi partiamo con un Corso di formazione permanente per i Segretari Generali – ha spiegato ancora Mornati – Il nostro è un mondo molto particolare, fatto per l’80% da volontari, persone impegnate all’esterno. Ma anche chi entra a livello lavorativo nel nostro mondo è spesso un atleta o un tecnico. Tutti ora possono trovare uno strumento importante nella Scuola. Innovazione nella tradizione: siamo fortemente radicati nella nostra storia, non ci stiamo inventando nulla di nuovo, stiamo soltanto provando a radicarlo”, ha concluso Mornati mostrando un video esplicativo degli obiettivi dell’Alta Scuola.
Il Professor Petroni ha invece spiegato come si articolerà il Corso di Management Olimpico ‘Giulio Onesti’ che, oltre ad un’edizione riservata ai Segretari Generali, si rivolgerà a otto laureate e otto laureati e, grazie ad altri 4 posti aggiuntivi, a due atlete e a due atleti che abbiano preso parte ad almeno un’edizione dei Giochi Olimpici Estivi o Invernali con l’obiettivo di creare figure professionali all’avanguardia, altamente qualificate, che contribuiscano al successo dello sport e del team Olimpico.
“Voglio ringraziare il CONI, nella persona del Presidente Malagò, per la fiducia riposta nella mia persona. La decisione di istituire questa Scuola si pone nel solco della tradizione – ha spiegato il Professor Angelo Maria Petroni – Questa Scuola creerà la nuova generazione di manager olimpici, donne e uomini che avranno competenze richieste da un mondo sempre più complesso. La passione non è più sufficiente se si vuole che i nostri atleti siano messi nelle condizioni migliori per primeggiare. Insieme alla formazione delle nuove generazioni, la Scuola ha il compito di accrescere le competenze di chi guida lo sport italiano: aver avuto un’adeguata formazione iniziale oggi non basta, bisogna apprendere continuamente nuovi contenuti e nuove tecniche”.
A salire in cattedra è stato quindi l’ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, che ha ripercorso la storia ultracentenaria del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. “Credo non sia azzardato affermare che il CONI è un’autobiografia dell’Italia – ha sottolineato -. Non dell’Italia come forma politica, ma dell’Italia come Nazione. I nostri Padri Costituenti vollero riservare il termine ‘Nazione’ a soli tre articoli della Carta: là dove si voleva esprimere la parte migliore della nostra identità, che esisteva ed esiste indipendentemente dalle vicende dei regimi politici. Il CONI è parte di questa identità”.
Parlando nell’Aula Magna del CPO, Letta ha ricordato come “tra le mura di questo Centro si sono forgiati e si forgiano oggi gli atleti che intraprendono il formidabile viaggio verso i Giochi Olimpici”.
“Con lo sport – ha aggiunto – diventiamo tutti parte di una narrazione collettiva, in cui ogni medaglia è un inno alla dedizione, al carattere, al lavoro di squadra. Perché la vittoria è sempre un gioco di squadra. Si vince sempre insieme. Il CONI ce lo ricorda, da 110 anni, con i suoi atleti, manager, tecnici, allenatori”.
Letta ha quindi ripercorso le tappe della storia italiana a cinque cerchi, ricordando il ruolo di Giulio Onesti nella diffusione nel Paese della cultura sportiva, attraverso la realizzazione della Biblioteca del CONI, l’assegnazione dei Giochi Olimpici Invernali di Cortina 1956 e delle Olimpiadi estive di Roma 1960 e l’istituzione il 5 maggio del 1966 della Scuola Centrale dello Sport.
“La Scuola dello Sport – le sue parole – si è attestata come centro di alta formazione, rivolta a tutti coloro che, durante o alla chiusura di una carriera sportiva, dopo la laurea o durante il proprio percorso professionale, intendessero investire in una qualificazione tecnica e manageriale di grande valore. È diventata punto di riferimento delle direzioni tecniche, dei centri studi delle federazioni sportive nazionali e delle discipline sportive associate; ha risposto alle sfide sociali e sportive, in un percorso di rinnovamento costante, anche attraverso l’apertura al mondo universitario e all’internazionalizzazione. Centinaia di maestri si sono formati grazie alla Scuola del CONI: atleti, tecnici, dirigenti nazionali ed internazionali hanno contribuito a portare il nostro Paese al successo agonistico, scrivendo le pagine fondamentali dello sport italiano. In un lavoro di squadra con gli atleti, i manager formati dal CONI sono diventati delle guide, promuovendo una interconnessione concreta tra cultura, disciplina e integrità morale”.
Poi il passaggio all’attualità: “58 anni dopo la sua creazione, la Scuola dello Sport aggiunge una pietra miliare alla sua storia, inaugurando il Progetto Formazione Olimpica del CONI. Un progetto ispirato dalla Carta Olimpica”. Il Corso presentato oggi, ha detto, rappresenta “un nuovo capitolo nella crescita del movimento sportivo italiano, che si esprime attraverso programmi didattici d’eccellenza, coniugando competenze teoriche ed esperienze pratiche, nella volontà di fungere da faro per la formazione avanzata di operatori dello sport, manager, dirigenti, atleti. E non solo. Perché all’interno del nuovo progetto di Formazione Olimpica del CONI si colloca l’Alta Scuola di Specializzazione Olimpica, di cui ho l’onore di essere il Presidente del Comitato dei Garanti”.
Successivamente Letta ha spiegato le finalità del Corso: “Basandosi sulle lezioni del passato, integrate alla luce delle più recenti evoluzioni didattiche, il Corso di Management Olimpico vuole trasmettere una comprensione profonda e attuale della missione olimpica, formando professionisti che diventino catalizzatori di cambiamento, ispirando i giovani atleti a perseguire non solo il successo, ma anche la crescita personale e la responsabilità sociale”.
“L’obiettivo di un corso così strutturato – ha aggiunto – è che i futuri manager Olimpici possano divenire portatori di una visione olistica, che coniughi l’eccellenza sportiva con la dimensione culturale”. Quindi l’augurio ai corsisti: “Che possa ogni partecipante ai nostri corsi trovare ispirazione in queste parole, contribuendo a creare un futuro in cui i valori dello sport guidino ogni loro passo verso l’eccellenza”.
Fonte: CONI