La mattinata vissuta dalla CAN D nella seconda e ultima giornata del Raduno di metà Campionato è un autentico regalo: arbitri e assistenti, insieme a Commissione e Staff, quasi 800 persone, riuniti in Riunione plenaria nel Palazzetto espositivo dell’Hotel Quark di Milano. Come mai era successo dall’unificazione con la CAI. Come mai era successo dopo i duri anni della pandemia, che avevano addirittura cancellato gli incontri in presenza. Qui, tutti insieme, sotto gli occhi del Presidente dell’AIA Carlo Pacifici, gli associati presenti provenienti dalle Sezioni di tutta Italia, hanno rappresentato l’Associazione nella sua totalità.
Dopo gli emozionati saluti del Responsabile Alessandro Pizzi, ha preso la parola Luca Gaggero, alla guida della CON Dil: “Qui oggi mancano 370 tra osservatori e Componenti della CON Dil. Perché Lavoriamo insieme nella quotidianità, per lo stesso obiettivo. I vostri valutatori si troveranno qui nel prossimo fine settimana e poi a Tivoli in quello dopo. Ripeto che il nostro obiettivo è quello di ricercare la qualità arbitrale, di riconoscere l’acqua calda dal vapore. A Cascia abbiamo chiesto agli osservatori di essere più performanti, di trasmetterci, sbilanciandosi, un’idea di chi è pronto o meno per un passaggio di categoria. A voi voglio dire due cose: la prima, che è lecito dissentire educatamente da una valutazione, non lo è protestare. Se non convinti del suggerimento dell’osservatore, siete liberi di non applicarlo. Però pensateci e prendetevi del tempo per riflettere. La seconda, sappiate che alla CON Dil c’è spazio e futuro solo per osservatori ‘giusti’. Possono essere severi ma devono essere eticamente giusti e bilanciati con tutti’”.
Come a inizio Campionato, ospite della CAN D è ritornato Luigi Barbiero, Coordinatore del Dipartimento Interregionale della LND: “Vedervi tutti insieme è emozionante: davanti a me c’è l’essenza del nostro Campionato. Grazie per quello che fate, credo che sia motivo di orgoglio anche per voi. Vorrei sottolineare quanto la Serie D sia ormai un Campionato con alta attenzione mediatica, e questo impone a tutti maggiore attenzione. Al primo posto, in tutti gli incontri che facciamo con le società, metto il rispetto: la cosa fondamentale sulla quale lavoro da anni quotidianamente, e sulla qual cosa vediamo miglioramenti, è l’aver creato una della cultura della sconfitta, una cultura del rispetto dell’avversario e degli ufficiali di gara, dell’accoglienza. Fare cultura oggi diventa determinante per il futuro del movimento. Credo che lavorare in questo verso sia un obbligo morale per chi rappresenta 166 società alle porte del professionismo. Soglia questa che vediamo come punto di partenza e che intendiamo incrementare. Anche con la Riforma dello Sport la Serie D sta assumendo una struttura molto più vicina alla Serie C. Vi esorto a comportarvi sempre nel modo più corretto nei confronti delle società: deve esserci serenità. Siete la grande risorsa di questo Campionato, prendetevi le soddisfazioni che vi meritate”.
Visibilmente emozionato anche il Presidente Carlo Pacifici: “Qui mi sento a casa e vi ringrazio. Metà Campionato è il momento per fare il punto, anche sulle problematiche da risolvere. La Riforma citata anche prima noi l’abbiamo subita: lavoriamo per lo sport, non con lo sport, con migliaia di persone che operano nelle sezioni volontariamente per farci vivere questa passione unica. Nessuna altra federazione ha una struttura e una metodologia come la nostra: se mandassimo la foto di questa sala piena ai colleghi di altre federazioni europee, vedrebbero qualcosa che non fanno e non immaginano. L’AIA è in salute perché voi siete i primi rappresentanti della nostra Associazione, tutte le volte che scendete in campo – ha continuato Pacifici -. L’AIA deve rimanere un’Associazione tecnica, e dal punto di vista tecnico stiamo facendo un grandissimo lavoro. Siamo cresciuti nei numeri degli arbitri e assistenti internazionali, l’impegno è immane da parte Settore Tecnico, i rapporti con gli Organi e le Federazioni internazionali sono ottimi, perché non esportiamo solo arbitri, ma anche dirigenti. Mi rivolgo infine direttamente a voi – ha concluso il Presidente dell’AIA -: parlate di tecnica in Sezione e sappiate che questa è una grande conquista. Abbiamo aperto un canale con le scuole grazie a un protocollo firmato con il ministero dell’Istruzione, però dovete continuare a trasmettere cultura calcistica e cultura arbitrale: sono orgoglioso di voi perché, aldilà delle vostre gare, tenete a questa Associazione. E noi siamo questa Associazione. Dobbiamo lavorare a testa bassa per continuare a fornite un servizio ottimale alla Federazione e alle Leghe. Ed è per questo rimarremo un’Associazione tecnica, e fatta di valori. Non mollate, rimboccatevi le maniche fino in fondo: voi siete e resterete l’AIA”.
A concludere il Raduno le parole del Responsabile Alessandro Pizzi, dopo aver ringraziato i Componenti della Commissione della CAN D, il Vice Responsabile del Settore Tecnico Gianluca Vuoto, il Responsabile Modulo Formazione e Perfezionamento tecnico Gregorio Dall’Aglio e la segreteria organizzativa con Simone Micciulla ed Enrico De Iuliis: “Torniamo sul concetto di Teamwork accennato anche dal Presidente Pacifici: Teamwork vuol dire correre insieme anche se l’arbitro è in mezzo al campo e gli assistenti lungo le linee laterali. Teamwork vuol dire capire i bisogni degli altri e venirsi incontro per raggiungere insieme l’obiettivo, che è per tutti il medesimo – così ha voluto mettere l’accento sul lavoro di squadra, motivando però poi ogni singolo associato -. Siamo al giro di boa: nessuno alza le braccia quando passa sotto l’indicazione della mezza maratona, quando la sta correndo intera. Nessuno può esultare adesso quando davanti c’è ancora metà Stagione. Buon Campionato a tutti”.
Fonte: AIA (Associazione Italia Arbitri)