Campionati del Mondo di ciclismo di Glasgow: Italia d’argento nell’inseguimento a squadre. Bronzo per Claudia Cretti

Arrivano le prime due medaglie per il gruppo azzurro in questi Campionati del Mondo di ciclismo di Glasgow, entrambe conquistate sulla pista del velodromo Sir Chris Hoy. La prima porta la firma di Claudia Cretti: la ciclista bergamasca vince il bronzo nell’inseguimento individuale (categoria C5), battendo la britannica Morgan Newberry con il tempo di 3:43.1269. Una grande impresa per la bergamasca che, dopo il gravissimo incidente in corsa al Giro Rosa del 2017, è entrata a far parte del gruppo paralimpico dimostrandosi una delle atlete, sia su strada che su pista.

Sono orgogliosa di aver conquistato proprio io la prima medaglia per l’Italia” le parole dell’azzurra a fine gara. E ancora: “Anche quando ero in coma mi sono sempre girate le ruote in testa. Questa è la prima medaglia nell’Inseguimento della mia vita. Arrivare a questo risultato è stato impegnativo ma quest’anno ci siamo allenati tanto a Montichiari puntando proprio su questa specialità. Grazie a tutti quelli che hanno creduto in me. Sono felice e resto concentrata e fiduciosa per le altre prove in cui mi cimenterò qui a Glasgow e alle prossime rassegne mondiali”. Oro alla francese Heidi Gauguin (3.39.9666) che ha battuto l’australiana Nicole Murray (3.41.734).

La seconda medaglia è quella del quartetto azzurro: Filippo GannaJonathan MilanFrancesco Lamon e Manlio Moro si sono dovuti inchinare alla Danimarca nella finale per l’oro, bissando così l’argento conquistato lo scorso anno a Saint-Quentin-en-Yvelines, allora alle spalle della Gran Bretagna. L’Italia parte bene e conduce la prova per circa metà gara, quando i danesi passano al comando e incrementano progressivamente il vantaggio, chiudendo con il tempo di 3:45.161 contro il 3:47.396 degli azzurri. Nella sfida per il bronzo, invece, la Nuova Zelanda ha avuto la meglio sull’Australia.

Jonathan Milan: “Sapevamo che la Danimarca era molto forte. Abbiamo dato il massimo. Si punta sempre a raggiungere il gradino più alto del podio. Forse siamo partiti un po’ troppo forte e alla fine siamo rimasti sulle gambe”.

Simone Consonni: “Abbiamo lavorato in questi anni con il quartetto ma non sempre siamo riusciti ad essere tutti. E’ stato un torneo molto difficile, con formazioni fortissime. La Danimarca si conferma nazione di riferimento. Abbiamo preso le misure per il prossimo anno”.

Filippo Ganna: “C’è soddisfazione per quello che abbiamo fatto, perché sappiamo come siamo arrivati a questo mondiale. Ricordo che l’anno prima delle olimpiadi passate facemmo terzi, oggi secondi. Non abbiamo nulla da recriminare”.

Manlio Moro“E’ la seconda volta che corro il quartetto con come secondo. Forse ho dato troppo nella prima tirata e poi mi sono trovato in difficoltà. E’ ancora un’emozione per me correre queste finali”.

Francesco Lamon“Già dalle qualifiche abbiamo visto che la Danimarca era forte. Abbiamo limato la distanza nel secondo turno. In questa finale abbiamo cercato di sorprenderli, ma alla fine sono venuti fuori gli attuali valori”.