La FIGC ha pubblicato il Bilancio Integrato 2019, sviluppato con la consulenza tecnica e metodologica di PwC. Il calcio rappresenta il principale sport italiano, con 4,6 milioni di praticanti, 1,4 milioni di tesserati per la FIGC (il 24% del totale relativo a tutte le 44 Federazioni Sportive Nazionali affiliate al CONI). Ogni anno vengono disputate 570 mila partite ufficiali, di cui il 99 per cento nei campionati dilettantistici e giovanili. Il calcio si conferma un vero e proprio asset strategico in grado di accompagnare e favorire lo sviluppo dell’intero Sistema Paese, a livello sportivo, economico e sociale.
Nel 2019 il fatturato diretto generato dal settore calcio è stimabile intorno ai 5 miliardi di euro, ovvero il 12 per cento del PIL del calcio mondiale viene prodotto nel nostro Paese. Un sistema che continua inoltre a rappresentare il principale contributore a livello fiscale e previdenziale del sistema sportivo, con quasi 1,3 miliardi di euro generati solo dal calcio professionistico (in crescita del 47% tra il 2006 e il 2017 per un aggregato nell’arco del periodo di 12,6 miliardi di euro) e un’incidenza del 71,5% rispetto al gettito fiscale complessivo generato dal comparto sportivo italiano. A ciò si aggiunge una raccolta derivante dalle scommesse nel 2019 pari a 10,4 miliardi di euro, un numero quasi 5 volte più elevato rispetto al 2006. Va sottolineato, che i dati si riferiscono all’era pre-Covid-19.
Ben 32,4 milioni di italiani si dichiarano interessati a questo sport, un numero rappresentativo del 64 per cento della popolazione italiana over 18, mentre a livello globale il calcio italiano registra un’audience pari a 2,3 miliardi di telespettatori. Dall’analisi dell’impatto socio-economico generato dal sistema calcio, realizzata grazie a un programma di studio sviluppato in partnership con la UEFA (SROI – Social Return on Investment Model) è possibile evidenziare in modo rigoroso e scientifico i benefici derivanti dalla pratica calcistica: l’impatto socio-economico del calcio italiano risulta pari a 3,1 miliardi di euro nel 2018-2019, considerando l’indotto economico, sociale e sanitario.
“Questa edizione del Bilancio Integrato ha un valore determinante per la programmazione dell’era post-Covid – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina – perché fotografa la dimensione e l’impatto socio-economico del calcio nel nostro Paese prima della pandemia. I riscontri sono davvero impressionanti, sia per l’enorme coinvolgimento tra i nostri concittadini, sia per il rilevante indotto economico, sociale e sanitario generato. Il calcio è sempre più la grande passione degli italiani, come Federazione abbiamo il dovere di sviluppare programmi adeguati, come già stiamo facendo, per impedire che il Covid la pregiudichi irrimediabilmente”.