La Guardia di Finanza ha arrestato gli imprenditori Salvatore e Walter Tuttolomondo, ex proprietari della società calcistica della US Città di Palermo. I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo e del Nucleo Speciale Polizia Valutaria di Roma hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale nei confronti di n. 5 soggetti, di cui: 2 destinatari di custodia cautelare in carcere e 3 sottoposti alla misura dell’obbligo giornaliero di presentazione alla polizia giudiziaria e alla misura interdittiva del divieto di esercitare imprese, uffici direttivi di persone giuridiche o professioni per la durata di un anno. La Guardia di Finanza ha comunicato di aver sequestrato a titolo preventivo somme di denaro per complessivi 1.395.129,31 euro.
Nell’operazione denominata “Tempi Supplementari” agli indagati vengono contestati a vario titolo i reati di bancarotta fraudolenta, indebita compensazione di imposte con crediti inesistenti, autoriciclaggio e reimpiego, reati di falso e di ostacolo alle funzioni di vigilanza della Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistico della Federazione Italiana Giuoco Calcio (COVISOC).
Le indagini condotte dagli investigatori del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela Mercato Capitali – e dal III Gruppo del Nucleo Speciale Polizia Valutaria, prendono le mosse dalla cessione delle quote della squadra di calcio del capoluogo siciliano effettuata nel corso del 2019 al prezzo di soli 10 euro a favore di un gruppo societario riconducibile agli indagati.
A carico di questi ultimi – come ricostruito grazie a intercettazioni telefoniche, accertamenti bancari e analisi di documenti – sono emersi gravi indizi circa la commissione di reati nel corso dell’acquisizione e della successiva gestione della predetta società calcistica.
Le indagini hanno consentito di appurare come i principali indagati – avvalendosi della collaborazione di professionisti e di ulteriori soggetti di fiducia – abbiano:
– saldato debiti fiscali mediante utilizzo in compensazione di crediti fiscali inesistenti, per 1,4 milioni di euro;
– effettuato false comunicazioni alla COVISOC in relazione all’assolvimento degli adempimenti relativi al pagamento degli stipendi ai dipendenti e al versamento delle imposte;
– in pendenza di richiesta di concordato preventivo, effettuato pagamenti non autorizzati dal Tribunale, per oltre 200.000 euro a favore di professionisti di riferimento in danno degli altri creditori;
– distratto la somma di 341.600 euro dal conto corrente della società calcistica a favore di una società a loro riconducibile priva di reale operatività, giustificando l’operazione quale anticipo del compenso previsto per l’affidamento di un incarico di consulenza in realtà simulato;
– provveduto successivamente a impiegare la predetta somma in ulteriori attività economiche, in modo da celarne la provenienza delittuosa.
A giugno del 2019 la squadra di calcio, non avendo dunque regolato entro i termini previsti, gli adempimenti richiesti sia in materia di pagamento delle imposte sia in merito alla corresponsione degli stipendi e degli emolumenti spettanti a calciatori e dipendenti, non otteneva l’iscrizione al campionato di Serie B, in quanto la Lega Calcio e la COVISOC non ritenevano sussistenti i requisiti minimi previsti dalla normativa in materia.
L’odierna operazione eseguita dalla Guardia di Finanza, sotto la direzione della Procura di Palermo, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo volte a rafforzare l’azione di contrasto ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità, nonché all’aggressione dei patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di tutelare le imprese oneste che operano nel rispetto della legge.