La Commissione medica della FIGC lavora alla finalizzazione del protocollo per la ripresa dell’attività sportiva dopo la pausa forzata causata dalla pandemia da Coronavirus COVID-19. Il protocollo, ispirato ai principi di semplicità, fattibilità e attendibilità, prevede una serie di prescrizioni e raccomandazioni per l’individuazione e la conservazione di un “gruppo squadra” formato, oltre che dai calciatori, anche dallo staff tecnico, dai medici, dai fisioterapisti, dai magazzinieri e dal personale più a stretto contatto con i giocatori, che risulti completamente “negativo”. La Commissione della Federcalcio raccomanda il ritiro chiuso almeno per il primo periodo di allenamento (modello preparazione estiva), propedeutico alla piena ripresa dell’attività e con la sorveglianza del medico sociale o del medico di squadra. Il ritiro sarà preceduto da uno screening (72-96 ore prima di iniziare) a cui si dovrà sottoporre tutto il gruppo. Gli esperti consigliano di prendere in considerazione una ripartenza a tre velocità, con priorità alla Serie A, per poi proseguire con Serie B e Serie C. Le prescrizioni saranno adeguate anche ai direttori di gara, tenendo presente le specificità della categoria. Il presidente federale Gabriele Gravina ha ribadito a tutti i componenti l’obiettivo della FIGC: “Per far ripartire il calcio in sicurezza è fondamentale in questa fase mettere a punto le migliori procedure possibili per riprendere l’attività quando ripartirà tutto il Paese. Lavoriamo senza fretta, ma senza sosta per farci trovare pronti quando le istituzioni ci daranno il via”.
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