Caos a Barcellona, dimissioni ai vertici e accuse di corruzione

record di ricavi per il BarcellonaIn Spagna è scoppiato il caos a Barcellona, dove sei dirigenti del club catalano hanno presentato le dimissioni a causa dello scandalo “Barçagate”. Il caso dei social network, utilizzati per screditare alcune personalità ritenute scomode alla dirigenza, ha aperto la crisi in casa Barça. Il presidente Josep Maria Bartomeu è stato accusato da alcuni componenti del Consiglio di amministrazioni di aver pagato un milione di euro alla società “I3 Ventures” per creare e gestire account da utilizzare per influenzare l’opinione pubblica. In seguito, lo stesso Bartomeu ha ammesso l’accordo del 2017, ma ha precisato che è stato stipulato solo per monitorare i canali social della società FC Barcellona. Il numero uno del club ha sfiduciato il vicepresidente, Emili Rousaud, che si è dimesso insieme ad altri cinque membri del CdA (Enrique Tombas, Silvio Elías, Josep Pont, Maria Teixidor e Jordi Calsamiglia). I dissidenti criticano aspramente l’operato del presidente, accusato di aver consentito un esborso da 1 milione di euro in favore della l3 Ventures, per prestazioni dal valore di appena 100 mila euro. Ai vertici societari, inoltre, si discute anche sulla crisi economica causata dal Coronavirus. L’atteggiamento di Bartomeu è stato ritenuto troppo morbido nella trattativa intavolata con i calciatori per il taglio degli stipendi. In una nota ufficiale, il presidente respinge le accuse e annuncia azioni legali per tutelare la sua immagine e quella del club. La riorganizzazione del Consiglio di amministrazione è propedeutica, spiega il club, al raggiungimento degli obiettivi economico-finanziari stabiliti nel piano strategico, approvato nel 2015.