Coronavirus, per Gravina (FIGC) il calcio italiano rischia 700 milioni di perdite

Per il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, il calcio italiano rischia 700 milioni di perdite se per l’emergenza Coronavirus non si riuscisse a completare i campionati della stagione 2019/2020. Secondo il numero uno della Federazione Italiano Giuoco Calcio, intervistato da Radio 24, ha sottolineato che per limitare i danni causati dalla pandemia del COVID-19 occorre giocare le partite restanti. Nell’eventualità che la stagione venga completata il calcio italiano subirà una perdita di 170-200 milioni di euro. Ma se si arrivasse al blocco dei tornei, il danno effettivo potrebbe arrivare fino a 700 milioni di euro, considerando gli accordi contrattuali in essere.

Gravina ha sottolineato la possibilità per le società di calcio di effettuare un taglio agli stipendi dei calciatori, invitando tutte le parti coinvolte ad avere un comportamento responsabile e solidale. Per la ripresa dei campionati, dopo il rinvio degli Europei al 2021, al momento l’ipotesi più probabile è quella di tornare a giocare il 2 maggio e di terminare la stagione anche oltre il 30 giugno 2020, entro i primi dieci giorni di luglio. Non è ancora esclusa l’ipotesi di ricorrere a playoff e playout. In campo continentale c’è la possibilità di giocare le finali di Europa League e Champions League, rispettivamente il 24 e il 27 giugno.