Supercoppa italiana: in Arabia Saudita sarà pienone, ma in Italia è polemica

La Supercoppa italiana, tra Juventus e Milan, si giocherà il 16 gennaio in un King Abdullah Sports City Stadium che si preannuncia gremito.

Come comunicato dalla Lega Serie A, i dati della prevendita dei biglietti lasciano presagire il tutto esaurito. La capienza massima dell’impianto di Jeddah è di 60 mila spettatori. Fino a ieri risultavano già venduti ben 50 mila tagliandi.

Dunque, in Arabia Saudita l’evento sportivo è stato accolto con entusiasmo dagli appassionati. In Italia, però, si è aperto un dibattito politico dopo che sono state rese note le limitazioni relative all’accesso in alcuni settori delle stadio per le donne.

In pratica, sulla piattaforma sharek.sa è possibile scegliere tra due categorie di biglietti: i settori indicati come “singles” sono riservati agli uomini, mentre i settori indicati come “families” sono misti per uomini e donne.

Va sottolineato che le donne saudite possono assistere ad una manifestazione sportiva solo da gennaio 2018, in seguito all’annuncio dell’erede al trono Mohammed Bin Salman, figlio di Re Salman.

Il trofeo verrà assegnato per la decima volta in un paese straniero. Sinora la Supercoppa è stata giocata a Washington nel 1993, a Tripoli nel 2002, a New York nel 2003, a Pechino nel 2009, 2011 e 2012, a Doha nel 2014 e 2016 e a Shanghai nel 2015.

Grazie all’accordo siglato tra la Lega Serie A e la General Sports Authority (GSA), l’ente governativo responsabile per lo sport in Arabia Saudita, nelle stato arabo si giocheranno tre edizioni della Supercoppa italiana in cinque anni.

Nelle ultime ore si registrano le critiche avanzate da diversi politici italiani, che contestano ai vertici del calcio italiano di aver dato priorità all’aspetto economico, invece di tutelare i diritti umani. Va sottolineato che già con il caso Khashoggi (il giornalista saudita assassinato) si era aperto il dibattito sull’eventualità di non giocare la Supercoppa italiana in Arabia Saudita.

Non si è fatta attendere la risposta del presidente della Lega di Serie A, Gaetano Miccichè, che in un comunicato stampa ha detto: “Il sistema calcio non può assurgere ad autorità sui temi di politica internazionale. In Arabia Saudita fino allo scorso anno le donne non potevano assistere ad alcun evento sportivo, da pochi mesi hanno accesso ad ampi settori dello stadio, che hanno iniziato a frequentare con entusiasmo, e noi stiamo lavorando per far sì che nelle prossime edizioni che giocheremo in quel Paese possano accedere in tutti i posti dello stadio”.