La UEFA ha comunicato che in occasione della partita del 26 dicembre tra Inter e Napoli il protocollo antirazzismo non è stato rispettato.
A San Siro il calciatore franco-senegalese Kalidou Koulibaly è stato ripetutamente oggetto di cori razzisti. Tuttavia, nonostante lo staff di allenatori e dirigenti del Napoli avessero informato più volte il direttore di gara degli insulti razzisti, l’arbitro Mazzoleni non ha interrotto la partita. L’episodio è stato condannato anche dalla Federazione internazionale dei calciatori professionisti (FIFPro).
Va sottolineato che anche secondo il procuratore della FIGC, Giuseppe Pecoraro, la partita andava sospesa. Di parere opposto il presidente dell’AIA, Marcello Nicchi, che insieme al presidente della FIGC, Gabriele Gravina, aveva difeso l’operato dell’arbitro Mazzoleni. Nelle ultime ore anche il ministro degli Interni Matteo Salvini si era espresso a favore della prosecuzione della partita.
IL COMUNICATO DELLA UEFA SUL CASO KOULIBALY
FIFPro e UEFA condannano congiuntamente le offese razziste nei confronti del giocatore del Napoli Kalidou Koulibaly dello scorso mercoledì durante la gara di campionato in casa dell’FC Internazionale a Milano.
Entrambe le organizzazioni applaudono le immediate azioni intraprese dalle autorità calcistiche italiane, che hanno sanzionato l’FC Internazionale con due partite da disputare a porte chiuse e con la chiusura parziale dello stadio per una terza gara casalinga dell’FC Internazionale.
Tuttavia, FIFPro e UEFA sono molto preoccupate per questo inaccettabile incidente razzista e da quello che sembra essere un mancato rispetto del protocollo antirazzismo ampiamente condiviso in tre fasi.
Koulibaly, un difensore franco-senegalese, è stato oggetto di cori razzisti e, nonostante gli annunci dello speaker dello stadio, i cori non si sono fermati. Inoltre, sembra che lo staff di allenatori del Napoli avesse già informato più volte l’arbitro dei cori razzisti.
Entrambe le organizzazioni sono del parere che i cori razzisti verso Koulibaly, che ha lasciato il campo per doppia ammonizione, siano inaccettabili e non debbano esistere nel calcio.
FIFPro e UEFA sostengono le autorità calcistiche italiane in qualsiasi ulteriore misura che sarà presa per contrastare il razzismo negli stadi, per cui FIFPro e UEFA hanno una politica di tolleranza zero.