Closing Palermo? Salta tutto. Nella giornata di ieri si sarebbe dovuta chiudere l’operazione che avrebbe dovuto portare l’U.S. Città di Palermo S.p.A. nelle mani di Paul Baccaglini. Tuttavia, la trattativa non si è concretizzata. L’attuale proprietario del club rosanero, Maurizio Zamparini, ha precisato che l’accordo non è stato concluso non per la valutazione della società (a febbraio si parlava di 150 milioni, di cui 110 per gli impianti sportivi e 40 per il club), ma perché sono venuti a mancare tutti presupposti di garanzia per i tifosi e la città. Da marzo Baccaglini riveste la carica di presidente del Palermo, ora Zamparini chiede le sue dimissioni.
IL COMUNICATO DI ZAMPARINI «Stanotte non ho dormito. Dopo tutto ciò che è accaduto, sento la necessità di dire quello che penso come uomo e come imprenditore. È veramente sconcertante come la stampa descriva una persona di 76 anni, che vuole fermamente da tempo, anche se con grande rammarico, lasciare il calcio.
Una persona che ha dato non solo il proprio patrimonio, ma soprattutto il proprio cuore per i colori rosanero e che oggi viene dipinta come un bimbo capriccioso. La proposta del legale di Paul Baccaglini e soci (Integritas Capital) in mio possesso, che sono pronto a mostrare, contiene un’offerta ridicola in quanto (malgrado la valutazione economica iniziale si avvicini a quella reale), viene proposto il pagamento di una somma inferiore in 4 anni, senza previsione di investimenti futuri nel Palermo, né garanzie di solvibilità.
Nell’accordo siglato fra Paul Baccaglini e soci e Zamparini il 24/2/17, accordo che ha portato alla nomina a presidente di Baccaglini, a pag 1 punto 3 si stabiliva:
PAUL BACCAGLINI IN QUALITÀ DI SOCIO FONDATORE ED ESECUTIVO DI INTEGRITAS CAPITAL LIMITED È INTERESSATO A FINANZIARE SIA LA ACQUISIZIONE DEL 100% delle azioni del Palermo Calcio, sia la costruzione dei nuovi impianti sportivi (lo stadio ed il centro sportivo).
A pag 2 punto 5 si legge:
NELLA IMPROBABILE EVENTUALITÀ CHE PAUL BACCAGLINI NON ONORASSE IL PAGAMENTO DEI FONDI CONCORDATI AL PUNTO 2 ENTRO LA DATA STABILITA (30/4/17), PAUL BACCAGLINI SI IMPEGNA A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DA PRESIDENTE, A MENO DI ACCORDI DIVERSI SIGLATI IN FORMA SCRITTA DALLE DUE PARTI.
ORBENE: nessun accordo scritto di proroga è stato siglato, né io ho fatto pressioni per questo impegno disatteso, ed ho aspettato con pazienza l’arrivo dei fondi promessi, di cui nel frattempo si era persa traccia. È chiaro da sempre che la società verrà ceduta a chi garantisca la continuità di gestione ad un livello adeguato alla importanza del club.
È chiaro che io ritenevo Paul Baccaglini ed Integritas credibili in base alle informazioni prese dai miei legali. E’ chiaro che sino ad oggi sono state spese da Baccaglini tante parole e promesse. Nella proposta fatta ieri sera, invece, in totale spregio di quanto sottoscritto il 24/2/2017 e valido sotto il profilo legale, non si parla affatto del finanziamento necessario allo sviluppo del club né a quello relativo agli impianti sportivi.
Negli accordi di febbraio si parlava di 150 milioni di euro, dei quali 40 nel club e 110 per gli impianti sportivi. Malgrado quello che dice la stampa odierna, ieri l’accordo non è stato concluso non per la valutazione del valore del club, ma perché mancano tutti gli altri presupposti di garanzia per i tifosi e la città.
Apprezzo l’intervento del sindaco Orlando, e mi metto a sua disposizione invitandolo a fare da garante di una operazione trasparente a tutela della città, rimettendo alla sua attenzione tutti i documenti necessari in mie mani. Avrò bisogno della sua vicinanza, controllo e consiglio, anche per eventuali futuri interlocutori. Malgrado tutto quanto, malgrado un gruppo di persone chieda la mia uscita, sono costretto, per amore e competenza, a proseguire il lavoro necessario alle strutture del club per ritornare in serie A.
Penso con soddisfazione di aver trovato le persone giuste per ripartire, penso che abbandonare la società a se stessa sarebbe un delitto nei confronti della città di cui sono con orgoglio cittadino onorario: se lasciassi nelle mani di gente senza competenza sarebbe la rovina. Mi dispiace che quella frangia di tifosi che mi contesta non mi conosca affatto come persona: io voglio bene anche a loro; anche loro sono tifosi, nonostante io detesti la violenza anche verbale. Sono sempre a loro disposizione quando vogliono per un confronto leale.
Mi stanno avvicinando altri interlocutori, ma l’immagine di contestazione non viene capita e li allontana: Palermo non è quella delle parolacce e degli insulti. Palermo è di quella tifoseria di cui andavo orgoglioso, una delle più civili e rispettose d’Italia.
Conservo ancora la lettera del Presidente della Sampdoria Garrone che, in occasione di una partita decisiva per la qualificazione in Champions League a Palermo, si complimentò per la gentilezza e cortesia dimostrata nell’accoglienza dei suoi tifosi. Quella è la tifoseria di cui andavo fiero, quella è l’immagine che ho conosciuto della Palermo vera.
Scusate il mio sfogo, ma penso serva chiarezza. Ed io sono un uomo trasparente che, per questo, può ad alcuni dare fastidio.
Con affetto.
Grazie Palermo di esistere. Grazie per avermi sopportato come Presidente. Vi voglio bene.
Maurizio Zamparini»