Nelle ultime tre stagioni la Cina si piazza al quinto posto per capacità di spesa sul calciomercato, dietro a Premier League, Serie A, Liga e Bundesliga. Dal 2014/2015 i club della Chinese Super League hanno speso 1,1 miliardi di euro per l’acquisto di 381 calciatori. Solo quest’anno le squadre del massimo campionato cinese hanno spesso oltre 537 milioni di euro. Per calmierare il mercato e favorire la crescita dei giovani giocatori locali, la Chinese Football Association, su indicazione dell’Amministrazione generale dello Sport (GAS), ha introdotto nuove regole. Infatti, è stata introdotta una tassa del 100 per cento sugli acquisti dei calciatori, da versare a un fondo per lo sviluppo del calcio nazionale. La tassa scatta al superamento del tetto di spesa di 45 milioni di yuan (6 milioni di euro) per l’acquisto di giocatori stranieri e di 20 milioni di yuan (2,6 milioni di euro) per l’acquisizione di atleti locali. Oltre alle stringenti novità fiscali, anche a causa dei risultati negativi ottenuti dalla nazionale cinese nelle Qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018, sono state introdotte nuove misure che agevolano l’utilizzo degli under 23 locali.