Carlo Tavecchio, commissario della Lega Serie A, ha annunciato il rinvio dell’asta per l’assegnazione dei diritti tv 2018-2021 del massimo campionato di calcio: “c’è tempo fino a novembre/dicembre, sei mesi prima dell’inizio della prossima stagione”. Dunque, verrà formulato un nuovo bando, con lo stesso valore di partenza del precedente, ovvero un miliardo di euro.
L’apertura delle buste, effettuata oggi, non ha soddisfatto l’Assemblea della Lega Serie A. Le uniche offerte sarebbero arrivate da Sky e Perform Group.
Per l’asta odierna il Consiglio di Amministrazione di Mediaset ha deciso di non presentare offerte per i diritti tv della Serie A, relativi al triennio 2018-2021. In una nota Mediaset ha ribadito la propria posizione, già emersa nel comunicato stampa del 1 giugno, il Biscione chiede la nuova formulazione del bando. Mediaset precisa che l’esito dell’asta odierna non avrà alcun effetto sull’offerta calcistica della prossima stagione. Sui canali Premium verranno trasmesse le partite della Champions League 2017/2018, nonché i match delle principali squadre della Serie A.
La nota Mediaset del 10 giugno
In coerenza con l’esposto presentato all’Autorità Garante della Concorrenza al fine di ottenere una nuova formulazione del bando per l’assegnazione dei diritti tv Serie A 2018-2021, il Consiglio di Amministrazione Mediaset ha deciso di non presentare alcuna offerta all’asta che si è conclusa in data odierna.
Al di là dei contenuti sportivi e dei valori economici attribuiti ai singoli pacchetti, ribadiamo che la formulazione dell’invito a presentare offerte è totalmente inaccettabile in quanto abbatte ogni reale concorrenza e penalizza gran parte dei tifosi italiani costretti ad aderire obbligatoriamente a un’unica offerta commerciale. Mediaset si riserva di ricorrere in tutte le sedi competenti.
In ogni caso, l’esito dell’asta odierna non avrà alcun effetto sull’offerta calcistica Mediaset della prossima stagione: da agosto 2017 gli abbonati di Premium godranno sempre di tutti i match delle principali squadre della Serie A e soprattutto della Champions League in esclusiva assoluta.
Sappiamo che molti operatori avranno interesse a creare confusione, a sovrapporre il futuro con il presente, ma il pubblico deve essere informato correttamente: il gran calcio della prossima stagione sarà su Mediaset.
Comunicato del Gruppo Mediaset, 1 giugno 2017
Diritti Tv “Serie A” 2018-2020: Mediaset chiede una riforma del bando a tutela di tutti i tifosi italiani
Per come è formulato, il bando “Invito a presentare offerte” pubblicato dalla Lega Serie A per assegnare i diritti tv 2018-2020 risulta fortemente squilibrato. Con i seguenti effetti:
-violare il Decreto Melandri (“no single buyer rule”),
-penalizzare i diritti di gran parte dei tifosi italiani, costretti ad aderire obbligatoriamente a una e una sola offerta commerciale.
Dopo un attento esame dei contenuti del bando, Mediaset ha presentato un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
In sintesi, il bando è platealmente squilibrato in quanto il “pacchetto D” concentra in un’unica offerta “per prodotto” 324 eventi (il 30% in più rispetto agli altri pacchetti) relativi a a ben 12 squadre e contenente 132 partite in esclusiva assoluta.
Le gare oggetto del pacchetto D riguardano squadre di grande richiamo (tra cui Roma, Lazio, Fiorentina, Genoa, Bologna) i cui tifosi dovranno obbligatoriamente acquistare l’unica offerta commerciale esistente, anche se questo dovesse comportare un nuovo abbonamento da aggiungere a quello preferito negli anni precedenti o, fatto ancor più censurabile, la migrazione forzata da un abbonamento all’altro.
Che il pacchetto D sia effettivamente il prodotto in grado di abbattere ogni reale concorrenza è dimostrato dalla base d’asta assegnata dallo stesso venditore: 400 milioni di euro, esattamente il doppio del valore assegnato ai pacchetti organizzati “per piattaforma” (pacchetti A, B, C1+C2). Pacchetti che, dal punto di vista concorrenziale, risultano carenti e incompleti, a bassissima appetibilità per il pubblico.
L’impoverimento dei pacchetti per piattaforma – rispetto alle aste precedenti – non consente quindi a chi dovesse aggiudicarseli di proporre ai tifosi offerte commerciali idonee ad affrontare realmente il contesto concorrenziale.
Qualora due piattaforme su tre fossero aggiudicate a un unico operatore, si verrebbe a creare un sostanziale assetto di “single buyer” con conseguente formazione di una posizione di monopolio a danno della concorrenza e della libertà di scelta degli utenti.
Per ottenere una nuova formulazione più equilibrata del bando, Mediaset si è rivolta all’Autorità Antitrust ai sensi dell’art. 14 bis della legge 287/90 nonché all’AGCom nei limiti delle competenze di quest’ultima fissate dalla legge Melandri. Una lettera dal medesimo contenuto è stata inviata a Lega Calcio.