Il Muslim Ban di Donald Trump non permetterà per i prossimi 90 giorni l’ingresso in America ai cittadini di sette nazioni a maggioranza islamica: Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen. Inoltre, con l’ordine esecutivo del presidente, tutti i rifugiati non troveranno ospitalità negli USA per i prossimi 120 giorni. Trump è stato criticato sia in patria che all’estero, ma è stato irremovibile sulla sua decisione, precisando che tra tre mesi, quando il governo avrà introdotto nuove politiche di sicurezza, verranno rilasciati i visti.
Eric Garcetti, il sindaco di Los Angeles (candidata per ospitare le Olimpiadi del 2024), ha criticato il provvedimento di Trump, precisando che la sua città sarà sempre ospitale con chi scappa da guerre, violenze e oppressioni.
Patrick Sandusky, portavoce del Comitato Olimpico degli Stati Uniti, ha dichiarato che si sta lavorando per rendere ancora appetibile la candidatura americana.
Per David Wallechinsky, presidente dell’International Society of Olympic Historians, la politica di Trump ha avuto un impatto negativo sull’offerta di Los Angeles, perché l’America sarà percepita come un Paese razzista nei confronti di musulmani, donne e latini.
Il mezzofondista Mo Farah, plurimedagliato alle Olimpiadi, ha detto: “La Regina ha fatto di me un cavaliere, Trump ha fatto di me un alieno”. Va precisato che Mo Farah è di origini somale, si è allenato negli ultimi anni negli USA e ha ottenuto numerosi successi con la casacca del Regno Unito.
Steve Fraser (oro olimpico nella lotta greco-romana nel 1984) ha assicurato che le federazione di lotta libera degli USA e dell’Iran lavoreranno insieme per non incrinare il rapporto sinergico costruito negli ultimi anni.