Il Consiglio di Amministrazione di Mediaset, riunitosi sotto la presidenza di Fedele Confalonieri, ha approvato i risultati economici del primo semestre 2016. La relazione finanziaria ha evidenziato un perdita di 27,8 milioni di euro (dai +24,2 del 2015). Sui risultati dell’azienda di Cologno Monzese, pesano i dati riguardanti Mediaset Premium, che dover aver fatto segnare un rosso da 83,885 milioni di euro nel 2015, ha chiuso il secondo trimestre del 2016 con una perdita di 37,1 milioni. Sulla pay-tv del Biscione pesano gli ingenti investimenti effettuati per l’acquisizione dei diritti della Champions League.
I ricavi netti ammontano a 1.870,6 milioni di euro, in crescita rispetto ai 1.721,1 milioni del primo semestre 2015. In Italia, i ricavi hanno raggiunto i 1.349,7 milioni di euro, mentre in Spagna si è toccata quota 521,6 milioni. Positivo l’andamento della raccolta pubblicitaria. In Italia, i ricavi pubblicitari televisivi lordi hanno raggiunto i 1.048,8 milioni di euro rispetto ai 1.011,0 milioni di euro dei primi sei mesi 2015 (+3,7%). In Spagna, i ricavi pubblicitari si sono attestati a 508,0 milioni di euro rispetto ai 473,2 milioni dell’esercizio precedente (+7,3%).
Nelle ultime ore, in casa Mediaset sta tenendo banco lo scontro con Vivendi. I francesi non vogliono più rilevare l’88,89% di Mediaset Premium (l’11,11% è nelle mani degli spagnoli di Telefonica). Il gruppo di Vincent Bollorè, ha comunicato di voler acquistare soltanto il 20% del capitale di Mediaset Premium e che intendere arrivare a detenere, entro i prossimi tre anni, circa il 15% di Mediaset. Secondo l’analisi di Vivendi, il business plan di Mediaset Premium (elemento determinante ai fini dell’accordo siglato l’8 aprile scorso), prevede il raggiungimento dell’equilibrio operativo fin dal 2018, ma si basa su ipotesi irrealistiche. Dal canto suo, Mediaset è pronta a portare Vivendi in tribunale, per la violazione dei termini legati al contratto di vendita.