Brexit: conseguenze drammatiche per la Premier League?

brexitIl popolo britannico ha votato per la Brexit, con il 51,9 per cento dei votati che ha optato per lasciare l’UE. Il mondo del calcio si sta interrogando sulle possibili conseguenze dell’esito del referendum sulla Premier League inglese. Il primo aspetto da valutare riguarda il tema della libera circolazione dei lavoratori nei paesi che aderiscono all’Unione Europea. Attualmente i calciatori in possesso del passaporto UE possono essere tesserati liberamente dai club inglesi, ma nel giro di 2-3 gli atleti del vecchio continente potrebbero essere equiparati ai colleghi extracomunitari, che per ottenere il permesso di lavoro devono aver giocato negli ultimi due anni il 30 per cento della partite della loro nazionale, se queste fanno parte delle prime dieci del ranking mondiale, mentre per i calciatori la cui nazionale staziona tra l’undicesima e la ventesima posizione del ranking la percentuale di partite giocate richiesta sale al 45 per cento. Un meccanismo a scalare, che arriva a sino al 75 per cento. Ciò significa che pezzi pregiati del calibro di Dimitri Payet and Anthony Martial quest’anno non avrebbero potuto vestire i colori del West Ham e del Manchester United. La Premier League per voce del proprio presidente esecutivo, Richard Scudamore, si era schierata a favore del Remain in quanto l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea potrebbe comportare problematiche notevoli ai club britannici in termini di regolamenti e gestione delle proprietà intellettuali, senza dimenticare il divieto di reclutare gli under 18 europei per i paesi che non fanno parte dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la svalutazione della sterlina, che nella giornata di oggi ha perso l’8% sul dollaro, passando da 1,50 e chiudendo a 1,36, dopo aver toccato quota 1,32, un crollo maggiore rispetto a quello del 1985. Una valuta più debole si traduce in un potere di acquisto minore per le società inglesi, mentre gli investitori stranieri dovrebbero valutare la convenienza di portare i propri capitali in Inghilterra, in quanto la conversione dei profitti ottenuti oltremanica potrebbe rivelarsi non conveniente una volta trasferiti nel paese di provenienza.

Dunque, l’effetto Brexit potrebbe aver conseguenze negative sulla Premier League, che secondo la vice presidente del West Ham, Karren Brady, potrebbero essere addirittura catastrofiche.