La trattativa tra il Milan e i cinesi non si sblocca e la telenovela sull’asse Milano-Asia sembra destinata a continuare. In primavera è definitivamente saltata l’operazione tra la Fininvest e Bee Taechaubol, con il broker thailandese che si è defilato dopo mesi di tentennamento, nonostante lo scorso anno avesse trovato un accordo con Berlusconi per l’acquisto del 48% del pacchetto azionario del club rossonero per 480 milioni di euro. Di recente una nuova cordata si è fatta avanti per rilevare il 70% della società della famiglia Berlusconi. Secondo indiscrezioni 7-8 investitori cinesi avrebbero intenzione di costituire un fondo dove far confluire i capitali necessari per chiudere l’operazione di acquisto del pacchetto di maggioranza del Milan. Tra le fila dei tycoon interessati a investire nella nostra Serie A, ci sarebbe l’Evergrande Real Estate Group, conglomerata operante in diversi settori, tra cui: real estate, finanziario, assicurativo, bancario, turistico, alimentare e sportivo. Il presidente del gruppo Evergrande è il presidente Xu Jiayin, mentre tra i soci di minoranza troviamo Jack Ma, fondatore di Alibaba. Proprio la società di e-commerce e l’Evergrande Group controllano il Guangzhou Football Club. Ad oggi la trattativa è in fase di stallo, di certo c’è che a maggio il Cda della Fininvest ha valutato il Milan poco più di 700 milioni di euro (500 milioni di equity e oltre 200 milioni di debito). Dunque il 70% che la famiglia Berlusconi sarebbe disposta a cedere si avvicina ai 350 milioni di euro. Tuttavia, prima di vendere, l’attuale dirigenza del Milan vuole garanzie dai nuovi investitori circa l’impegno a fornire i finanziamenti annuali necessari per rinforzare in sede di mercato la squadra e per la costruzione del nuovo stadio di proprietà.